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MANTOVA. «Un’intervista? Nessun problema, a patto che dopo la Gazzetta ci compri almeno un paio di cucine». Questo è Valter Scavolini, battuta pronta e disponibilità unite a serietà e compostezza.

Il fondatore dell’omonimo gruppo di arredamenti per cucina, nato a Pesaro l’8 gennaio del 1942, ha trascorso il pomeriggio di martedì allo showroom Mondini di Croce del Gallo di Suzzara, in visita dopo i lavori di ristrutturazione dell’ala che ospita le sue creature, meraviglie moderne del design.

«Se in questa zona uno non va a comprare da Mondini, dove altro può andare?», ha detto Scavolini, a testimonianza del profondo rapporto che c’è fra lui e i tre fratelli, Fabio, Sandro e Luca, che guidano l’azienda mantovana. E durante il tour per il negozio Scavolini, che ha fondato la sua azienda nel 1962 assieme al fratello Elvino, ne ha approfittato per fare una panoramica sul momento economico attuale, con uno sguardo in particolare sul settore di sua competenza.

Prima però altre parole di stima per il gruppo Mondini: «Con loro ho rapporti ottimi – ha detto il presidente – e c’è grande fiducia reciproca. Hanno aperto anche uno store Scavolini, importante per il lavoro e l’immagine dell’intera zona». La crisi si è fatta sentire anche per l’azienda di Pesaro, ma le spalle per affrontarla erano belle larghe: «Molte aziende hanno sofferto negli ultimi anni e non sono riuscite a sopravvivere. Non possiamo dire che la crisi non abbia toccato anche noi, ma siamo stati in grado di superarla senza grosse difficoltà. Certo, c’è stata una diminuzione del fatturato, perché il pubblico tendeva a spostarsi su un prodotto meno costoso, ma dal 2008 in poi siamo sempre stati in grado di mantenere il personale in azienda, senza ricorrere a cassa integrazione. Questa è la cosa più importante, dato che con noi lavorano quasi 700 persone più tutto l’indotto».

Qual è dunque la ricetta per sopravvivere alle difficoltà? «Non c’è – spiega Scavolini – ma posso consigliare agli imprenditori di non pensare solo a raccogliere, ma di investire. Noi abbiamo sempre cercato di investire in ottica futura, per cui quando è arrivata la crisi eravamo più pronti, avevamo le spalle ben coperte. È come la favola della cicala e della formica, serve lavorare prima per essere pronti poi. Ma un altro ingrediente fondamentale è la passione. Senza quella, senza il cuore, non si va da nessuna parte». Alla fine della visita allo showroom la comitiva si è spostata in città, dove ha cenato.
Prima però una piccola sorpresa da parte dei fratelli Mondini. Dato che Scavolini è un grande appassionato di biciclette c’è stata una tappa all’officina-garage “Restauro bici” di Francesco Cozzani, in via Attilio Mori, dove al presidente è stata consegnata una bici personalizzata fatta a mano.

http://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca/2015/09/29/news/vi-racconto-le-mie-cucine-a-prova-di-crisi-e-low-cost-1.12177057